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Attraverso una serie di riflessioni e un'ampia ricognizione storico-critica, questo lavoro intende portare un contributo al dialogo oggi in atto tra quella parte della psicoanalisi che privilegia la relazione e la pone come originaria, e quella parte della psicoterapia sistemica che riconosce le proprie radici psicoanalitiche e tende a ripensare e storicizzare la cesura con la psicoanalisi avvenuta oltre trent'anni fa come originata dall'esigenza di un rinnovamento che rendesse l'intervento clinico un intervento sociale, sottraendo il disagio psicologico al privato del setting freudiano tradizionale. La psicoterapia sistemica viene qui definita come "una psicoanalisi dell'atto, del gesto, dell'azione". Si sottolinea che gli autori sistemici sono vicini agli orientamenti intersoggettivi e interpersonali della psicoanalisi più recente; in particolare, in Italia si è sviluppato un dibattito che ha proposto stimolanti confronti tra Gregory Bateson, l'iniziatore di un pensiero contestuale e complesso, e psicoanalisti come Bion e Winnicott. La trattazione ripercorre l'evoluzione del pensiero sistemico e dell'epistemologia psicoanalitica, soffermandosi su alcune figure eminenti come Mara Selvini Palazzoli, Gianfranco Cecchin, Luigi Boscolo, Heinz von Foerster, Francisco Varela; in ambito psicoanalitico, Willy e Madeleine Baranger, Joseph e Anne-Marie Sandler, Didier Anzieu, Antonino Ferro.